La forte presenza del clero nella città di Montescaglioso è rilevabile dalla distribuzione delle chiese nel suo tessuto urbano, soprattutto dalla Chiesa Madre dei SS. Pietro e Paolo, consacrata il 29 maggio del 1823.
Una buona fonte per ricostruirne vicende e arredi è data da una relazione di Domenico Gatti del 1825, conservata in loco in copia dattiloscritta presso l'Istituto "Monsignor Raffaello Delle Nocche", e da una perizia, svolta nel 1857 dall'architetto Nicola Cavallo, per un progetto di restauro.
In tre navate, la chiesa presenta uno stile tardobarocco con poca policromia e decorazioni in stucco, specie nei capitelli ionico-corinzi, mentre la calotta della cupola risulta decorata, secondo la documentazione da una ignota maestranza milanese.
Di scuola napoletana è l'altare in marmo policromo, che risulta ispirato ad un "modello sammartiniano" (per citare le parole della storica dell'arte lucana Anna Grelle Iusco), come si vede dalla qualità dell'intaglio e dalla presenza dei putti capoaltare.
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