Autore | Titolo | Luogo e data |
---|---|---|
CASERTA GIOVANNI | Storia della letteratura lucana | Venosa, Osanna, 1993 |
DI MASE CARMELA | La biblioteca dei conti Gattini | Matera, Altrimedia, 2001 |
IMBRIANI MARIA TERESA | Appunti di letteratura lucana. Ventisette ritratti d'autore dal Medioevo ai giorni nostri | Potenza, Consiglio Regionale della Basilicata, 2000 |
IMBRIANI MARIA TERESA | Appunti di letteratura lucana. Ventisette ritratti d'autore dal Medioevo ai giorni nostri | Potenza, Consiglio Regionale della Basilicata, 2000 |
SANTORO MARIO | La memoria e l'identità. Antologia di poeti e scrittori lucani. Volume Azzurro | Potenza, Consiglio Regionale della Basilicata, 2005 |
SANTORO MARIO | La memoria e l'identità. Antologia di poeti e scrittori lucani | Potenza, Consiglio Regionale della Basilicata, 2004 |
Un blog sulle "microstorie" della Basilicata e sulla Storia che ad esse si intreccia.
giovedì 26 novembre 2015
Bibliografie essenziali. 3. Letteratura in Basilicata
giovedì 19 novembre 2015
Basilicata popolare. 1. Il maggio accetturese
La sagra del Maggio è una festa popolare che si
tiene ogni anno nel comune di Accettura, in provincia di Matera, in occasione
dei festeggiamenti per il patrono San Giuliano. Si tratta di un antico rito
nuziale e propiziatorio in cui il Maggio, un albero di alto fusto, si
unisce ad un agrifoglio, la Cima, rappresentando i tradizionali culti
arborei molto diffusi soprattutto nelle aree interne della Basilicata e della Calabria.
Tutto inizia la
prima domenica dopo Pasqua, quando un gruppo di volontari si reca nel vicino
bosco di Montepiano per scegliere il cerro più alto, dritto e sano che
diventerà il Maggio; la domenica successiva viene scelta nella foresta di
Gallipoli-Cognato la Cima, un agrifoglio che sarà innestato in un simbolico
matrimonio sopra il Maggio nelle settimane a venire. Il giovedì dell'Ascensione
il Maggio viene abbattuto; otto giorni dopo viene trascinato da cinquanta
coppie di buoi di razza podolica fino alle "chiapparedd", un'area a
circa 4 km da Accettura, da cui, l'indomani, ripartirà verso il paese. Si
arriva così alla domenica di Pentecoste: mentre il Maggio riprende il suo
cammino, la cima viene abbattuta ed è trasportata a spalla per un tragitto di
circa 15 km, sino ad Accettura.
Solo nel tardo
pomeriggio, verso le 19, i due alberi si incontrano e inizia la vera festa di
popolo con il compimento del matrimonio.
Il lunedì è una
giornata di riposo e di preparativi. Si appronta l’occorrente per il
congiungimento e l’innalzamento dei due alberi mentre dalle campagne di
Valdienne, arriva la processione del quadro dei Santi Giovanni e Paolo. Nel
pomeriggio la statua di San Giulianicchio viene portata, insieme al quadro, in
processione per il paese.
Il martedì,
preceduta da una lunga fila di cende, costruzioni votive di candele e nastrini
portate sul capo da ragazze, si inizia la processione di San Giuliano. Con
grande accompagnamento di fedeli, il corteo percorre le strade principali, per
poi raggiungere largo san Vito, al centro dell’abitato, dove il Maggio sta
lentamente innalzandosi. Alle delicate e difficili operazioni sovrintendono i
più anziani, custodi di tecniche arcaiche.
Sotto lo sguardo
del Santo, il Maggio viene innalzato. Fino al 2008 la cima dell'albero era
presa di mira dalle doppiette dei cacciatori accetturesi che miravano a
"tacchette" rappresentanti animali in premio.
Nel tardo
pomeriggio giovani coraggiosi si cimentano nell’ardua scalata dell'albero alto
quasi quaranta metri da cui salutano, con spericolate acrobazie, la folla.
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