giovedì 20 agosto 2020

La Calabria. 3. Diamante nel Settecento

DIAMANTE, terra in Calabria citeriore, in diocesi di Sannarco, distante da Cosenza miglia 54.
E' situata in una penisola in luogo piano, aprico, e delizioso, che viene quasi la sua estremità dal mar re. Il di lei territorio confina da levante con Belvedere, da tramontana con Cirella, e dalla parte superiore con quelli di Buonvicino. Vi passa un fiume, che pasce appunto in una montagna di essa terra di Buonvicino, che chiamano Serapollo, sei miglia distante dal Diamante. 
Il detto territorio è molto ristretto. Vi è un picciol bosco del principe di Belvedere alla distanza di circa un miglio dall'abitato. 
Le produzioni consistono in olio, poco vino, di ottima qualità, che in Napoli si ha in molto pregio, e vi sono molti celsi per l' industria, che hanno quei naturali di nutricare i bachi da seta. Gli agrumi vi allignano ancor bene. 
Il mare dà agli abitanti quantità di alici ; ma il fiume per la sua rapidità non produce pesce di sorta alcuna. Non essendovi boschi, non vi è caccia di quadrupedi, eccetto di quella di pochi volatili. Gli abitanti ascendono al numero di 1400 in circa. 
Nel 1648 furono tassati per fuochi 50, e nel 1669 per 69. 
Le famiglie, che vi abitano son quasi tutte forestiere. Si possiede dalla famiglia Carafa del Principi di Belvedere.

FONTE: L. Giustiniani, Dizionario Geografico ragionato del Regno di Napoli, Napoili, s.e., 1802, tomo IV, p. 208.
(Foto L. Della Corte, A. Cauteruccio)

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