S. E., il Sign. Cav. D. Gaetano Filangieri, de’ prìncipi d’Arianello, gentiluomo di camera e maggiordomo di stagetimana di S. M., ufiziale nel Real corpo de’ volontari di marina.

Tra le penose e moleste cure, tra gli strepiti e romori del foro, ho fatto una pruova delle mie deboli forze in una difficile impresa, quale e quanta per l’appunto si è una regolare tragedia. Ed avendone una formata, come per saggio, ho ardito di presentarla all’augusto ed incorruttibile tribunale de’ dotti, de’ quali le discrete correzioni le potranno in una ristampa procurare quel pregio, che ora per sé non ha. Le mie forensi occupazioni mi fanno sperare un compatimento umano:
Haec quoque, quae facio, iudex mirabitur aequus,
Scriptaque cum venia, qualiacumque leget.
Or, qualunque ella pur siasi, io ve la presento ed offro per segno e testimonio del mio grande ossequio e devozione.
Ma perché il dono non fosse così picciolo di mole, come é pur di valore, alla tragedia aggiunsi la mia orazione latina, anni addietro data alla luce, della vittoria moscovita, nell'arcipelago riportata contro l'ot-tomana potenza, ed altresì la lettera, onde col dono di una medaglia mi onorò il signor Domasnev, presidente di quella Imperial Accademia di Pietroburgo.
Or altra cosa a soggiunger non mi rimane. Forse dovrei, secondo il volgar costume di coloro che fanno le dediche, intessere il vostro elogio? Ma il vostro solo nome compiutamente lo fa. Esso ne desta l’idea dell’entusiasta amico dell’uomo, dell’eloquente e profondo politico, di colui finalmente che forma la felicità e la delizia degli amici ed è l’oggetto della stima de’ generosi allievi delle Muse; e, se questo a grandi uomini altresì conviene, io dirò del mio culto ancora. Onde soverchia sarebbe ogni qualsiasi lode.
Piacciavi adunque di rimirare non la viltà del dono, ma l’animo di chi vel presenta, mentre io ripieno della nobile idea della vostra ami-cizia (mio inestimabile pregio), mi annunzio per sempre
di V. E. Devotiss. obligatiss. servidore Francesco Mario Pagano
FONTE: F. M. PAGANO, Gli esuli Tebani, Napoli, s.e., s.d., pp. I-III
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