sabato 4 maggio 2013

Paesi lucani. 4. Aliano e Alianello nel Settecento


La terra di Alianello discosta dalla sopradetta (Missanello) miglia 4 perché ritrovasi situata dalla parte superiore del fiume Agri. Giornalmente riceve detri-mento per il richiamo che fa detto fiume dal territorio, per il di cui effetto tutta-via va cadendo e si rende sempre più disabituabile. È composta di cento e non più abitanti, tutti dediti alla fatica e coltura dei terreni. Viene ella posseduta dall’illustre Principe di Stigliano D. Ferdinando Colonna avendovi di rendita sopra della medesima che ricava dall’affitto del Pantano, taglio di legne ed al demanio da ducati 200 circa. Sta compresa nella Diocesi del Vescovo di Tricarico essendovi una sola parrocchia con un Sacerdote per la cura delle anime contribuendoli l’Università tomolo 24 di grano l’anno per raggion di decima, delle quali tomola sei vanno in beneficio del suddetto Vescovo di Tricarico. Vi sono due cappelle juspatronati, una senza rendita e l’altra che è sotto il titolo di S. Antonio di Padova, possiede dieci tummole di territorio del di cui fruttato ne ricava l’utensili per la medesima Cappella.
[…]
La terra di Aliano è composta di 112 fuochi e li cittadini d’essa vi vivono con le proprie personali fatiche in coltivare il terreno. Detta terra vien posseduta dall’illustre Principe di Stigliano che vi tiene di rendita da circa ducati 1000, ritrovandosi nello spirituale sottoposto alla Diocesi del Vescovo di Tricarico alla cui messe rende da ducati 30 l’anno essendovi una sola Chiesa Parrocchiale con facente rendita per il mantenimento del clero.

FONTE: T. PEDIO, La Basilicata borbonica,Venosa, Osanna, 1986, p. 56

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