


L'epistolario curato da Gentile, di esemplare sistematicità, è, di fatto, indispensabile, soprattutto perchè gli interlocutori di Giustino Fortunato furono, via via, Quintino Sella, Pasquale Villari, Sidney Sonnino, Michele Torraca, Benedetto Croce, Pasquale Turiello, Francesco Saverio Niti, Floriano Dei Secolo, Giovanni Giolitti, Giuseppe Zanardelli, Giuseppe Lombardo Radice, Gioacchino Volpe, Ettore Ciccotti, Gaetano Salvemini, Giuseppe Prezzolini, Renato Fucini, Giovanni Ansaldo, Umberto Zanotti Bianco, Antonio Salandra, Luigi Albertini, Giovanni Amendola, Filippo Turati, Luigi Salvatorelli, Ferdinando Martini e molti altri.

Il ventennio successivo al Carteggio laterziano fu fecondo di integrazioni: infatti il 1983 vide la pubblicazione, a cura di Domenico Sabella, delle Lettere inedite di Giacomo Racioppi a Giustino Fortunato (in «Realtà del Mezzogiorno», 1982-83), seguite, tre anni dopo, dal saggio di F. Cordova, Giustino Fortunato: temi e riflessioni. Lettere ad Elda Dallolio, in «Archivio Storico per la Calabria e la Lucania», LIII (1986), pp. 124-127. Nel 1993, per i tipi di Calice, usciva La civiltà delle lettere - I corrispondenti di Giustino Fortunato, che raccoglie le lettere a Fortunato di Bertaux, Bissolati, Einaudi, tra gli altri, dal 1899 al 1925, quando il grande meridionalista era impegnato nell’organizzazione del consenso. Ancora, del 2001 sono le Sessantaquattro lettere inedite di Giustino Fortunato, con introduzione e note di Manuela Raiola (Napoli: Emeroteca-Biblioteca Tucci, 2001) e, infine, Giustino Fortunato e il Senato. Carteggio, 1909-1930, a cura di Emila Campochiaro, Anna Boldrini e Lucia Pasquini (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003).
Per non citare i carteggi parziali a personaggi di primo piano, tra i quali merita di essere ricordato il bel volume di Calice di Rionero in Vulture, il paese lucano che ha dato i natali a Fortunato: esso offre un'interessante documentazione costituita da un gruppo di lettere inedite, tra cui alcune della amata sorella Anna, relative all'ultimo decennio di vita del grande studioso che scoprì «le due Italie». Il volumetto (Giustino e Anna Fortunato, Delle private lettere (da Napoli 1923-1932), prefazione di Giuseppe Galasso e introduzione di Vito Claps e Antonietta Tarricone) trae origine dal fortunoso ritrovamento di un fascicolo che era finito tra i rifiuti di Muro Lucano e che Claps ha potuto visionare per primo e subito recuperare riconoscendolo come autentico.
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