1. Grumentum, antica città della Lucania, era situata nel centro della regione e in posizione strategica importante nella valle del fiume Agri, antico Aciris. Entrò con i Lucani nella federazione romana. Con i Lucani passò ad Annibale nella seconda guerra punica, durante la quale Grumento è menzionata per la prima volta nel 215 a. C., per un fatto d'armi avvenuto lì presso fra Romani e Cartaginesi in cui i Cartaginesi avrebbero avuto la peggio; ma il fatto è di dubbia autenticità. In seguito, sembra che parteggiasse per Annibale, perché egli stabilì un accampamento (207) ai piedi della città. Anche questa volta avvenne uno scontro fra i Cartaginesi e i Romani, comandati dal console Claudio Nerone, finito favorevolmente per i Romani.

L. Holstenio ne ha identificato il sito su una collina situata circa un chilometro a sud dell'odierna Saponara di Grumento (in provincia di Potenza) dove si trovano notevoli avanzi di fabbricati in opera reticolata, tra i quali si possono riconoscere un teatro, un piccolo anfiteatro, un acquedotto, oltre alle mura della città, che alcune iscrizioni ci dicono erette, o restaurate, tra il 57 e il 51 a. C. dagli edili locali a loro spese.
2. La prima menzione della città è dovuta a due episodi militari di scarso rilievo, accaduti durante la seconda guerra punica: nel 215 a. C. il console T. Sempronio Longo vi batté Annone (ma la notizia probabilmente non merita fede); nel 207 a. C. il console Claudio Nerone vi riportò un successo su Annibale. Durante la guerra sociale Grumento parteggiò per gli Italici ed ebbe a subire un duro saccheggio. La sua condizione di colonia, attestata epigraficamente in età imperiale, risale forse all'epoca dei Gracchi. Iscritta alla tribù Pomptina, era amministrata da praetores, duoviri, aediles e quaestores.
Sede episcopale sotto S. Gregorio Magno, venne abbandonata probabilmente nell'XI sec., quando il vescovo si trasferì a Marsico Nuovo.

Dal territorio di Grumentum vengono alcuni notevolissimi bronzi greci, come una statuetta arcaica di cavaliere, attribuita a fabbrica tarantina, e un rilievo a sbalzo con Ercole che combatte contro un'amazzone, ambedue ora nel British Museum.
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