giovedì 27 febbraio 2025

Paesi lucani. 69. Cenni sulla Fontana Angioina di Venosa (Sofia Iannielli)

La Fontana cosiddetta Angioina fu eretta nell'anno 1298, in onore del re Carlo I D'Angiò, che soggiornò in Venosa nel settembre 1271 e successivamente nel giugno 1272. La fontana Angioina è all’ingresso di Venosa, ma dentro il centro storico in una piazzetta che si affaccia sul paesaggio. 

Nei dintorni c’è anche un’altra fontana molto più piccola, ma anch’essa ricca di fascino e di memoria: la fontana di Messer Oto. 

La fontana Angioina presenta due maestosi leoni in pietra che hanno sotto i piedi un ariete, raffigurazione simboleggiante la forza dell'Impero Romano (considerata la provenienza romana dei leoni ricavati da altri manufatti già presenti in loco) posti alle estremità della fontana. Una parte di colonna romana è posta al centro. È anche un importante tappa per la processione (dopo la lavanda dei piedi che si svolge in Piazza San Giovanni de Matha), dove Gesù viene tradito da Giuda Iscariota. Attualmente è di nuovo attiva, con un nuovo rubinetto.



giovedì 13 febbraio 2025

Paesi lucani. 68. Cenni su Laurenzana e la fontana di San Silvestro (Martina Giordano)

Laurenzana. come molti paesi della Basilicata, affonda le sue origini nel Medioevo, quando ragioni di difesa portarono allo svilupparsi dei primi insegnamenti intorno alla rupe. La successiva crescita avvenne intorno ai due poli costruiti dalla chiesa madre e dal castello.


Le prime fonti documentarie risalgono al periodo normanno. In epoca successiva, gli Angioini apportarono notevoli cambiamenti sia al castello che al centro abitato che viene per la prima volta racchiuso da una cinta muraria munita di torri, rotonde e scarpate. 

Solo nel XVII secolo, in conseguenza della crescita urbana e degli scambi commerciali, le torri della cinta muraria furono assorbite nel tessuto urbano e utilizzate per uso civile. L’organismo urbano si sviluppò successivamente, lungo il percorso di crinale dove sorsero i maggiori palazzi della borghesia. Elementi caratteristici furono i numerosi “archi” a sottopasso, archi utilizzati anche per la realizzazione della fontana di San Silvestro (detta Tempone, forse per le sue grandi dimensioni), struttura realizzata in pietra, caratterizzata da tre grandi archi; nell’arcata centrale da cui fuoriusciva l’acqua vi era un grande lavatoio nel quale le donne andavano a lavare i panni e gli animali andavano ad abbeverarsi. Difficile trovare immagini e storia di questa fontana, poiché venne murata in seguito alla modernizzazione del paese. 



Il Mezzogiorno moderno. 27. Ancora sul Catasto Onciario (Antonio Cecere)

Il catasto Onciario (o Carolino) fu così chiamato dal momento che per la valutazione dei beni da tassare venne usata l’oncia .  La riforma f...