Carolina Rispoli era nata a Melfi il 19 maggio 1893. La sua prima esperienza letteraria fu una novella, Lotta elettorale, pubblicata sulla rivista "Vita femminile italiana", anno V, fascicolo V. Uscì con lo pseudonimo di Aurora Fiore e con una prefazione di Sofia Bisi Albini.
Incoraggiata da quel successo letterario, Carolina pubblicò, nel 1916, un ampio romanzo, Ragazze da marito (Milano, Quintieri), in cui si narrava della condizione di cinque sorelle.
Nel 1922, il 26 aprile, Carolina Rispoli sposò Raffaele Ciasca, nato a Rionero in Vulture nel 1888, giovane di alta cultura e dalle brillanti prospettive. I romanzi successivi della Rispoli, comunque, si ispireranno alla figura del marito, come Il nostro destino (Milano Unitas 1923) o Il tronco e l'edera (Milano, Cèschina, 1926), La terra degli asfodèli (Milano, Cèschina, 1933), La torre che non crolla (Milano, Cèschina, 1938), ultimo romanzo dell'autrice. Dopo il 1938, infatti,, scrisse ben poco e solo di saggistica, come Gerardiello (Roma, Sales, 1946), racconto della vita di San Gerardo Maiella e Uomini oscuri del Mezzogiorno nel Risorgimento (Roma, 1962).
Due anni dopo la morte del marito, nel 1977, Carolina Rispoli gli dedicò un saggio, che era, in forma ragionata, la stessa celebrazione, che, indirettamente e allusivamente, ne aveva fatto in vari romanzi: La giovinezza di Raffaele Ciasca tra Giustino Fortunato e Gaetano Salvemini.
Carolina Rispoli è morta, quasi centenaria, il 6 dicembre 1991.
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