Un blog sulle "microstorie" della Basilicata e sulla Storia che ad esse si intreccia.
giovedì 26 ottobre 2017
giovedì 19 ottobre 2017
Bibliografie essenziali. 34. Storia, arte e medicina nella Certosa di Padula (1306-2006), a cura di C. Carlone, Salerno, Laveglia, 2006
ASSANTE FRANCA
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Introduzione
(p.VII-LI)
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SCHETTINO BRUNO
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Silenzio e solitudine
come esperienza monastica certosina (p.13-19)
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VITOLO GIOVANNI
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Monachesimo e società
nel Mezzogiorno angioino.
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DIDIER ARTURO
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Oltre la frontiera
certosina: la società del Vallo di Diano nel Trecento (p.37-48)
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NATELLA PASQUALE
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Ascesa e apogeo dei
Sanseverino di Marsico (1067-1497) (p.49-70)
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MUSI AURELIO
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CAPANO ANTONIO
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I possedimenti della
Certosa di S. Lorenzo di Padula in Campania tra il catasto onciario ed il
catasto murattiano (p.81-106)
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CERAVOLO TONINO
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Sulla soppressione di
alcune Certose meridionali nel XIX secolo: le relazioni tra Serra San Bruno e
Padula (p.107-124)
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D'AMICO GIUSEPPE
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I Certosini tra
polemiche e nepotismo (p.125-138)
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STROCCHIA TERESA
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I documenti certosini
provenienti da Sala nell'Archivio di Stato di Napoli (p.139-150)
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BRACA ANTONIO
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Relazioni artistiche
della Certosa di Padula dalle origini all'età moderna (p.153-198)
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GALLO MARIA CARMEN
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Influenze artistiche
della Certosa in età barocca (p.199-256)
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CAPONE PAOLA
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Paesaggi e giardini
della Certosa (p.257-278)
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MICCIO GENNARO
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Il recupero della
Certosa tra passato e futuro (p.279-302)
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SESSA MARIA GIOVANNA
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La metamorfosi della
Certosa: da luogo della memoria a laboratorio del presente (p.303-314)
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LAURIELLO GIUSEPPE
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Le erbe della salute
da Salerno all'hortulus della Certosa (p.317-326)
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DI MURIA ALBERTO
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La bottega
dell'achimia: dalla spezieria dei certosini al laboratorio galenico del
farmacista moderno (p.327-344)
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PINTO VINCENZO MARIA
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Tracce romane nelle
fondazioni della Certosa (p.347-352)
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D'ALESSIO MARIA TERESA
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L'urna del capitolo
dei conversi nella Certosa di Padula: ipotesi e suggestioni (p.353-370)
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RICCIARDI ANNALISA
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La biblioteca del
certosino Domenico Matrella (p.371-376)
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RESCINITO ALDO
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Il ruolo dei
benedettini nella medicina monastica medievale (p.377-380)
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FERRARO SALVATORE
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Indicazioni
bibliografiche sulla Certosa di Padula (p.381-388)
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CARLONE CARMINE
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Conclusioni
(p.389-392)
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giovedì 12 ottobre 2017
Paesi lucani. 41b. Atella. 2. I ritrovamenti paleolitici (Angelo Carriero)
Durante l'estate del 1971 il prof. Edoardo Borzatti von Löwenstern (insegnante presso l'Università di Firenze), su invito del direttore del Museo Archeologico di Potenza, F. Ranaldi, cominciò le proprie indagini tra il territorio di Atella e di Lagopesole dove tra 700.000 e 500.000 anni fa sorgeva un lago pleistocenico conosciuto come “Bacino di Atella”, venutosi a formare da uno sbarramento di un affluente del Fiume Ofanto per via delle continue attività del Vulcano Vulture, attualmente Monte Vulture, e dei fenomeni atmosferici. Questo lago aveva un lunghezza di 16 km, ovvero la distanza da Atella a Lagopesole (frazione del Comune di Avigliano conosciuta per il castello federiciano). Borzatti all'epoca cominciò le indagini a Serra Pisconi (Filiano), dove nel 1965 alcuni contadini si accorsero delle pitture rupestri presenti in quella zona boscosa caratterizzata da querce, all'altezza di 879 metri s.l.m. Queste pitture rupestri di 9000 anni fa descrivono scene di cervidi in pascolo.
Qualche anno più tardi, nel 1991, dal celebre archeologo, dopo quasi venti anni di ricerche, nei pressi del Cimitero di Atella, venne finalmente individuato un sedimento di natura perilacustre con rilevanti testimonianze preistoriche dal Paleolitico Inferiore (Acheuleano Inferiore, circa 700.000 anni fa) fino agli inizi del Paleoltico Superiore (di facies Castelperroniana, 32.000 anni fa). Infatti furono trovati quattro molari di Elefante Antico, una zanna intera, un'altra non ancora tutta liberata dal terreno ed altri resti di un carnivoro ed un erbivoro.
Sulle rive del “Bacino di Atella” viveva l'uomo di Atella, conosciuto anche come uomo cacciatore che già prima di insediarsi in comunità con gli altri della sua specie cacciava predatori. Poi, quando si vennero a formare i primi “branchi” di uomini, la caccia veniva data all'animale più mostruoso dell'epoca, il mammut, che raggiungeva e superava l'altezza di 5 metri, quindi era molto più grande dell'attuale discendente.
Ad Atella veniva utilizzata una particolare tecnica di caccia per l’Elephas antiquus: infatti, dopo aver separato un membro del branco ed averlo costretto a incunearsi in un angusto lembo di spiaggia proteso nelle acque, disorientandolo con lancio di pietre o con l’aiuto di fiaccole, i cacciatori lo avrebbero indotto ad impantanarsi nel bacino. Per l’oggettiva impossibilità di uscire dal fango, la morte avrebbe colto l’animale dopo qualche giorno. Raggiunta la carcassa, dopo aver realizzato con frasche e rami una sorta di pontile fra questa e la riva, i cacciatori avrebbero alla fine dato luogo alla macellazione.
Questi resti sono visitabili nei pressi del cimitero del Comune angioino e sono contenuti in una gabbia per evitare di subire modifiche dagli agenti atmosferici e/o saccheggiamenti.
Si ringrazia lo studente Angelo Carriero, classe 4G, dell'IIS "Giustino Fortunato" di Rionero in Vulture (PZ), per il contributo.
giovedì 5 ottobre 2017
Bibliografie essenziali. 31. La questione meridionale da Giustino Fortunato ad oggi, a cura di P. Borraro, Galatina, Congedo, 1977
VERRASTRO VINCENZO
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Discorso pronunciato
al III Convegno di storiografia lucana (p.7-12)
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CORBINO EPICARMO
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Ricordo di "Don
Giustino" (p.21-24)
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CILENTO NICOLA
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Prospezione storica
della questione meridionale (p.25-34)
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MOSCATI RUGGERO
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Una battaglia perduta
(p.35-42)
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SCIROCCO ALFONSO
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Una rinnovata polemica
sulle origini della questione meridionale (p.43-52)
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AVAGLIANO LUCIO
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Economia e società nel
periodo borbonico e
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GAETANI D'ARAGONA GABRIELE
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Il meridionalismo in
Giustino Fortunato (p.61-70)
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VIGGIANI GIOACCHINO
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L'agricoltura della
Basilicata nella questione meridionale (p.71-78)
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APPELLA PAOLO
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La piccola rivoluzione
agraria di Ernesto e Giustino Fortunato (p.79-82)
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SACCÀ LUIGI
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Una "Questione
ultrasecolare" (p.83-86)
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COIRO GIOVANNI
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L'istruzione
obbligatoria nel pensiero di Giustino Fortunato (p.87-94)
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CAPRARA STEFANIA
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Giustino Fortunato
traduttore di Orazio (p.95-102)
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MARCORA CARLO
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Lettere di Giustino
Fortunato a Tommaso Gallarati-Scotti (p.103-108)
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PASSARELLI DOMENICO - PADULA MARIO
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Rapporti fra Giustino
Fortunato e Domenico Ridola (p.109-120)
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DONNO GIACINTO
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Sull'amicizia tra
Giustino Fortunato e Gaetano Briganti (p.121-134)
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SPINA ANTONIO
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La situazione agraria
con particolare riguardo al demanio. Il problema bancario (p.135-140)
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RAMAGLI NICCOLÒ
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Su e giù per i nostri
monti, dietro le orme di Don Giustino (p.141-148)
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NOVIELLO FRANCO
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Poesia popolare in
Lucania: un contributo di Giustino Fortunato alla biografia di Gian Lorenzo
Cardone (p.149-156)
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CATENACCI GIOVANNI
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Giustino Fortunato,
apostolo del mezzogiorno (p.157-172)
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D'ANDRIA MICHELE
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Giustino Fortunato e
la vexata quaestio Lucania o Basilicata? (p.173-178)
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CALICE NINO
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Un socialista fra le
plebi: E. Ciccotti (p.179-186)
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BORRARO PIETRO
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Una compoasizione
musicale del
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CIASCA RAFFAELE
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Giustino Fortunato
(p.191-202)
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EINAUDI LUIGI
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Espressioni
meridionali (p.203-206)
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TORRACA FRANCESCO
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Giustino Fortunato
(p.207-216)
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VIGGIANI GIOACCHINO
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Cenno biografico di
Alberto Viggiani (p.217-218)
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FORTUNATO GIUSTINO
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Rileggendo Orazio
(p.219-240)
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FORTUNATO GIUSTINO
|
Vecchi mali italiani
(p.241-244)
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BORRARO PIETRO
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Carteggio Fortunato
(p.245-341)
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