Domenico Antonio Manfredi, grottolese, vescovo
della diocesi di Muro tra il 1724 ed il 1738, durante le visite pastorali decretò che i fedeli
frequentassero i sacramenti e che il clero stesso rispettasse una condotta
improntata a dignità e impegno morale.
La minuziosità e lo scrupolo documentario del vescovo sono documentate,
altresì, dalla visita pastorale del 1726, nel territorio di Rapone, uno dei
centri più piccoli della diocesi, organizzato in diciannove punti, che partono
da un’attenta registrazione della popolazione: “le famiglie dalle quale viene
abitata da 258 sono arrivate fino a 260. Le anime però sono diminuite, perché
da 1102 ne mancano 20 […] Il Clero vien composto da diciannove sacerdoti di cui
dieci partecipanti e nove non partecipanti”.
//98v// Die sexta visitae pastoralis Raponis
Le famiglie dalle quali viene abitata questa
frazione da 258 sono arrivate fino a 262, le anime però sono diminuite, perché
da 1102 né mancano venti essendo primamente 1082 delle quali sono scomparse
885.
Il Clero viene composto di diciannove sacerdoti,
un suddiacono, un arcidiacono e quattro clerici, cioè sacerdoti partecipanti.
Chierici, cioè Sacerdoti partecipanti
Rev. D. Giovanni Gina Arciprete
Rev. D. Giovanni Torre Confratello
Rev. D. Francesco Maria Perna Confratello
Rev. D. Nicola Cappiello
Rev. D. Marco Lettiero
Rev. D. Giacinto Di Biasi
Rev. D. Giovanni Goglielmo Di Gianni
Rev. D. Nicola Mazzella
Rev. D. Marco Cappiello Economo
Sacerdoti non partecipanti
Rev. D. Gianpaolo Cappiello Confratello
Rev. D. Nicola Cappiello Confratello
Rev. D. Agostino Santoro
Rev. D. Pietro Torre
Rev. D. Francesco Torre
Rev. D. Pietro Cristiano
Rev. D. Bonaventura Angelillo
Rev. D. Giovanni Lettiero
Rev. D. Giovanni Mazzarino
Suddiaconi
Angelo Cappiello
Lionardo Gaoristo
Chierici
Gianpaolo Marangiello
Paolo Torri
Pietro Lettini
Francesco Antonio Pinto
Pietro Testa
//99r// A quali incarichiamo l’osservanza de
decreti delle Visite antecedenti e l’osservanza di quelli della presente.
Per lo Servigio del Coro.
Nella visita antecedente fu destinato Maestro
delle Cerimonie il Rev. Gio Barrarino e gli fu ingiunto di portarsi in Muro e
riceverne le istruzioni dal Sig. Can. co Malpede nostro maestro delle
Cerimonie, e sotto la pena di ducati cinque, e perché è passato un anno, e non
si è portato, posiamo al medesimo esiggere la pena suddetta onde rimettendola,
lo esentiamo da un tal ufficio ed avendo altresì conosciuto che il suddetto
Angelo Cappiello, sia per far buona riuscita in questo affare, il medesimo
destiniamo per Maestro delle Cerimonie, ed che ritirati poi in città, si porti
esso nella medesima per esserne servito dal Sig. Can. co Malpede.
Il Clero si è provveduto del cassetto,
ordinatamente pure, e se mettici la pratica.
Per lo Sagramento della Cresima.
Mancano in questa fra cresimarsi in questo anno
venti sei figlioli, e figliole, se ne sono cresimati venti otto, mediante
l’attenta vigilanza del Rev.do Marco Cappiello; prosieguo egli il suo zelo, per
averne la ricompensa, secondo le sue fatiche.
Per la Dottrina Cristiana
Si dice che il Cappelli aver assegnati a chierici
i figlioli e le figliole e che sono stati fati ad istruirli nella dottrina
cristiana; ma non abbiamo conosciuto profitto alcuno; in avvenire non sia
indulgente a compatirgli, ed a sussurrargli; esso prosiegua il suo e non manchi
di doverci in ogni trimestre rivelare della preghiera dei chierici alla dottrina
sotto pena della sospensione ipso factu […].
Per l’amministrazione dei sacramenti
Provasi l’economo Cappiello, che sian molti alla
amministrazione de Sagramenti, acciocché mancando qualche volta esso, possa
sostituire uno degli approvati e coloro che non sono approvati non far
amministrare i sacramenti, perché contro di essi abbiamo nominato la
sospensione ipso factu. […]
FONTE: ARCHIVIO DIOCESANO DI POTENZA, Muro,
Visite Pastorali, b. 2, fasc. 1, cc. 98v-102v.
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