lunedì 22 aprile 2013

La Basilicata moderna. 3. Diocesi e vescovi: un vescovo a Rapone nel 1726



Domenico Antonio Manfredi, grottolese, vescovo della diocesi di Muro tra il 1724 ed il 1738, durante le visite pastorali decretò che i fedeli frequentassero i sacramenti e che il clero stesso rispettasse una condotta improntata a dignità e impegno morale.
La minuziosità e lo scrupolo documentario del vescovo sono documentate, altresì, dalla visita pastorale del 1726, nel territorio di Rapone, uno dei centri più piccoli della diocesi, organizzato in diciannove punti, che partono da un’attenta registrazione della popolazione: “le famiglie dalle quale viene abitata da 258 sono arrivate fino a 260. Le anime però sono diminuite, perché da 1102 ne mancano 20 […] Il Clero vien composto da diciannove sacerdoti di cui dieci partecipanti e nove non partecipanti”.
Ecco stralci dal testo della visita:

//98v// Die sexta visitae pastoralis Raponis

Le famiglie dalle quali viene abitata questa frazione da 258 sono arrivate fino a 262, le anime però sono diminuite, perché da 1102 né mancano venti essendo primamente 1082 delle quali sono scomparse 885.
Il Clero viene composto di diciannove sacerdoti, un suddiacono, un arcidiacono e quattro clerici, cioè sacerdoti partecipanti.

Chierici, cioè Sacerdoti partecipanti

Rev. D. Giovanni Gina Arciprete

Rev. D. Giovanni Torre Confratello

Rev. D. Francesco Maria Perna Confratello

Rev. D. Nicola Cappiello

Rev. D. Marco Lettiero

Rev. D. Giacinto Di Biasi

Rev. D. Giovanni Goglielmo Di Gianni

Rev. D. Nicola Mazzella

Rev. D. Marco Cappiello Economo

Sacerdoti non partecipanti

Rev. D. Gianpaolo Cappiello Confratello

Rev. D. Nicola Cappiello Confratello

Rev. D. Agostino Santoro

Rev. D. Pietro Torre

Rev. D. Francesco Torre

Rev. D. Pietro Cristiano

Rev. D. Bonaventura Angelillo

Rev. D. Giovanni Lettiero

Rev. D. Giovanni Mazzarino

Suddiaconi

Angelo Cappiello

Lionardo Gaoristo

Chierici

Gianpaolo Marangiello

Paolo Torri

Pietro Lettini

Francesco Antonio Pinto

Pietro Testa

//99r// A quali incarichiamo l’osservanza de decreti delle Visite antecedenti e l’osservanza di quelli della presente.

Per lo Servigio del Coro.

Nella visita antecedente fu destinato Maestro delle Cerimonie il Rev. Gio Barrarino e gli fu ingiunto di portarsi in Muro e riceverne le istruzioni dal Sig. Can. co Malpede nostro maestro delle Cerimonie, e sotto la pena di ducati cinque, e perché è passato un anno, e non si è portato, posiamo al medesimo esiggere la pena suddetta onde rimettendola, lo esentiamo da un tal ufficio ed avendo altresì conosciuto che il suddetto Angelo Cappiello, sia per far buona riuscita in questo affare, il medesimo destiniamo per Maestro delle Cerimonie, ed che ritirati poi in città, si porti esso nella medesima per esserne servito dal Sig. Can. co Malpede.

Il Clero si è provveduto del cassetto, ordinatamente pure, e se mettici la pratica.

Per lo Sagramento della Cresima.

Mancano in questa fra cresimarsi in questo anno venti sei figlioli, e figliole, se ne sono cresimati venti otto, mediante l’attenta vigilanza del Rev.do Marco Cappiello; prosieguo egli il suo zelo, per averne la ricompensa, secondo le sue fatiche.

Per la Dottrina Cristiana

Si dice che il Cappelli aver assegnati a chierici i figlioli e le figliole e che sono stati fati ad istruirli nella dottrina cristiana; ma non abbiamo conosciuto profitto alcuno; in avvenire non sia indulgente a compatirgli, ed a sussurrargli; esso prosiegua il suo e non manchi di doverci in ogni trimestre rivelare della preghiera dei chierici alla dottrina sotto pena della sospensione ipso factu […].

Per l’amministrazione dei sacramenti

Provasi l’economo Cappiello, che sian molti alla amministrazione de Sagramenti, acciocché mancando qualche volta esso, possa sostituire uno degli approvati e coloro che non sono approvati non far amministrare i sacramenti, perché contro di essi abbiamo nominato la sospensione ipso factu. […]

FONTE: ARCHIVIO DIOCESANO DI POTENZA, Muro, Visite Pastorali, b. 2, fasc. 1, cc. 98v-102v.

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