//f. 235r// (…) la detta Città sta situata sotto le
falde dei Monti dell’Appennino, volgarmente chiamati Monti di Sireno.
Questa anticamente stava sotto il dominio del Conte
Carafa et habendo questa venduta a Prencipi di Stigliano, l’Università domandò
la prelazione e fu finalmente ammessa al Regio Demanio nel anno mille
cinquecento cinquant’uno, a qual effetto ne fu stipulato istrumento di ricompra
dall’Illustre D. Pietro de Toledo in quel tempo Vice Re di questo Regno da chi
furo parimenti conceduti molti Privileggii che poi furono confirmati nella
Città d’Ispania dalla felice memoria di Carlo Quinto Monarca di questo Regno e
fra degl’altri li fu conceduto il nome di Città.
E’ distante questa Città miglia tre dalla terra di
Rivello, otto miglia da quella di Lauria, dodici miglia da quella di Moliterno,
dodeci miglia da quella di Montesano, miglia otto da quella di
Trenturella, Battaglia e Casaletto
E’ composta di fuochi quattrocento novanta tre
secondo l’antica numerazione.
Gl’abitanti vivono parte col industrie di pecore e
bovi, e parte facendo il sediaro e bastaggio nella Città di Napoli.
Sta situata nel quinquagesimo grado, per la qual
causa soffrisce molto freddo.
Vi è una Parrocchia, sotto la quale vive tutto il
suo Popolo, servita da uno Capo chiamato Arciprete, e da trenta sette Preti
Partecipanti oltre altri non Partecipanti
Vi sono solamente due Conventi di Frati Cappuccini
serviti da nove Frati per ciascheduno.
Vi sono molte case di Gentil’huomini li quali vivono
col industria de loro territorii e pecore, quali territori sono infertili per
quale effetto scarseggia la Città di grano, non essendovi olio perché non vi
sono olive, né industrie di sete, perché non vi sono celsi, né industrie di
neri perché non vi sono quercie, trahendo quasi tutto il commestibile dalle
//f. 235v// Terre convicine, ciò cagionato dalla sterilizza del terreno. E per
quel che riguarda alle pecore et armenti se bene portino li medesimi qualche
utile nulla di meno vi corre una grossa spesa per la raggione che per otto mesi
svermeggiano ne Paesi forastieri in dove pagano e l’erba e il grano per il
mantenimento de pastori.
Vi è un Governatore Regio che si constituisce dal Re
Nosrto Signore e dalla Citta se li da il salario ascendente a docati cento,
oltre docati quindeci di banni pretorii e carlini trenta di pasti nel primo
ingresso a casa franca.
Vi sono molte leggi municipali colle quali si regola
il Governo Pubblico come anco quello pertinente alla Giurisdizione de danni
dati, giudici de quali sono li due sindici che ciasched’un anno Governano essa
Città.
I Popoli inclinano alla coltura de campi e custodia
d’armenti e gregge cosa che per l’orridezza dell’aria et in fertilità de
territori vivono con miseria dovendo comprare ogni cosa da fuori
[…] Dato in Lagonegro 28 maggio
1735
FONTE: descrizzione della provincia di basilicata fatta Per ordine di Sua Maestà, che Dio Guardi,
da Don rodrigo maria gaudioso
Avvocato Fiscale Proprietario della Regia Udienza di detta Provincia, in BIBLIOTECA NAZIONALE DI NAPOLI, Manoscritti, xiv-ii-39, f. 235rv.
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