Sant'Arcangelo sorge su una collina, che nel punto più alto raggiunge i 388 m. di altitudine, posta sul lato destro del fiume Agri. Compresa nella diocesi di Anglona e Tursi, dista da quest'ultima 12 miglia e da Matera 35 miglia. Il suo agro confina con Tursi, Colobraro, Roccanova e Senise.
Sull'origine di Sant'Arcangelo ci sono ancora delle incertezze: si ritiene, da parte degli storici locali, che risalisse ai Longobardi di Benevento (verso la metà del VII secolo), o nel periodo pre-normanno e, dunque, al IX-X secolo.
Lo storico di Sant'Arcangelo Gerardo Giocoli, nelle sue Notizie storiche di Sant'Arcangelo, fa risalire l'origine del paese alla metà del VII secolo, sotto i Longobardi, basando la propria tesi sul nome del paese, su alcuni distici tratti da un manoscritto di uno scrittore locale, e dal ritrovamento di una padella con il manico a forma di serpente, animale molto vivo nella mitologia longobarda. La leggenda narra che, in seguito alla vittoria dei Longobardi di Benevento sui bizantini, avvenuta l'8 maggio del 650, un prete di nome Barbato fece loro comprendere che la vittoria era avvenuta grazie all'intervento di San Michele Arcangelo. In seguito i longobardi edificarono molte chiese e monasteri in onore del santo e anche molte città, tra cui Sant'Arcangelo. Anche il nome della contrada San Brancato si fa risalire a San Barbato, il prete longobardo eretto poi a vescovo di Benevento. Ma tutto ciò, più che di storia, ha parvenza di leggenda.
L'ipotesi di Giocoli che Sant'Arcangelo fosse stata fondata nel 650, immediatamente dopo la battaglia, è poco attendibile, in quanto il culto di San Michele Arcangelo era preesistente alla battaglia, ma si può affermare quasi con certezza che in questa zona vi fossero degli insediamenti longobardi, come dimostrato dalla presenza di toponimi e antroponimi longobardi nel paese.
Si ha la certezza che il paese esisteva nel IX-X secolo, in quanto compare un Castrum S. Arcangeli in una cartina geografica risalente a quell'epoca, ed era di appartenenza bizantina prima dell'arrivo dei normanni, dimostrato dai residui lessicali del greco-bizantino nel dialetto locale.
BIBLIOGRAFIA:
- L. BRANCO, Sant'Arcangelo
e il suo poeta popolare Orazio Spani, Salerno, 1978.
- V. DE FILIPPO, Sant'Arcangelo:
linee di storia dal VII al XVIII secolo, Salerno, 1986.
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