L’articolazione politico-amministrativa della Basilicata venne, dal 1806 così organizzata:
POTENZA (Intendenza) (Pignola), Melfi (Lavello), Venosa (Maschito), Barle (Rapolla, Ripacandida), Santofele (Pescopagano, Ruvo, (Rapone), Muro (Castelgrande), Bella (Baragiano Ruoti), Rionero (Atella), Tito (Picerno, Pietrafresa), Avigliano, Tolve (Cancellara, Albano, S. Chirico), Tivigno (Anzi, Brindisi, Vaglio), Calvello (Abriola), Corleto (Laurenzana, Guardia), Viggiano (Marsicovetere, Tramutola, Montemurro, Armento).
MATERA (Sottointendenza), Montescaglioso (Pomarico), Montepeloso (Genzano, Oppido), Santarcangelo (Roccanova, Aliano, Missanello Gallicchio), S. Mauro (Gorgoglione, Cirigliano, Stigliano), Accettura (Pietrapertosa, Oliveto, Garaguso, Castelmezzano), Ferrandina (Salandra, Miglionico), Pisticci (Bernalda), Tricarico (Grassano, Grottole), Spinazzola (Palazzo, Montemilone), Acerenza (Forenza, Pietragalla).
LAGONEGRO (Sottointendenza) (Lauria), Moliterno (Sarconi, Castelgrande), Maratea (Rivello, Trecchina), La Rotonda (Castelluccio), Viggianello, Papasidero), Carbone (Latronico, Calvera, Episcopia), S. Chirico (S. Martino, Spinoso), Chiaromonte (Senise, S. Severino, Fardella, Francavilla, Castronuovo, Teana), Noja (Cersosimo, Casalnuovo, S. Giorgio, S. Costantino, Terranova), Rotondella (Colobraro, Favale, Rocca Imperiale), Montalbano (Tursi, Craco).
Nel 1811, con apposita legge fu istituito il quarto distretto lucano con capoluogo Melfi: un giusto riconoscimento a favore di un territorio omogeneo e dotato di una ben precisa identità socio-economica e per favorire un piano territoriale più razionale. Vi confluirono buona parte dei comuni dell’area nord del Distretto di Potenza e da quello di Matera furono trasferiti i comuni di Palazzo S. Gervasio, Forenza e Montemilone.
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