La Madonna del Rosario è una delle tradizionali e più celebri e importanti raffigurazioni nelle quali la Chiesa cattolica venera Maria, rappresentata con una veste azzurra e una corona del Rosario tra le mani. Si tratta di una rappresentazione particolarmente frequente nella devozione dopo la Controriforma, la cui iconografia è ripresa da quella, più antica, della Madonna della cintola.
Sull'iconografia della Madonna del Rosario in Basilicata la bibliografia è, tuttavia, molto scarna e comprende pochi titoli solo dagli anni Ottanta. Molto, in effetti, esiste solo per la Puglia, con un saggio del 1988 di Clara Gelao (La committenza delle Confraternite del Rosario nella diocesi di Castellaneta, in C. D. FONSECA (a cura di), La Chiesa di Castellaneta tra Medioevo ed età Moderna, Galatina, Congedo, 1993) e un saggio di Alessandra Anselmi, nel 2009, per la Calabria.
Le circa 60 opere, soprattutto pale d'altare, riscontrabili in Basilicata dalla seconda metà del Cinquecento a tutto il Settecento testimoniano una continuità nella devozione mariana, sviluppatasi dopo il 1572, quando fu istituita la festa della Madonna del Rosario con apposita Bolla di Pio V, che dispose una ricorrenza apposita la prima domenica di ottobre per ringraziare la Vergine della Vittoria di Lepanto.
Soprattutto nel periodo 1575-1600 le pale rispondono ai dettami controriformistici: la Madonna è, come si nota dagli esempi riportati in foto, in trono, incoronata, con il Bambino in braccio. Molto presenti sono, poi, come si nota, i Domenicani, più impegnati a diffondere la devozione del Rosario: specialmente ritratti sono santa Caterina e san Domenico, speso appaiato a san Francesco, con il ruolo paritetico di salvatore della Chiesa.
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