Marsicovetere era connotata da molte strutture religiose. Nella strutturazione urbana, infatti, le chiese cittadine avevano un ruolo notevole nel suddividere l’abitato a livello spaziale e, per così dire, di appartenenze familiari, mentre altrettanto importante era il ruolo di “custodia” dell’hinterland svolto dai monasteri.
Centro dell’abitato moderno era la Chiesa madre, a sinistra della quale si trovava la cappella della Confraternita del Purgatorio. Salendo sempre in questa direzione, si arrivava al castello baronale, posto ad ovest, circondato da una fitta rete di vicoli, che portavano a S. Maria della Civita. A nord del castello era posta Porta Annessa, edificata già nel XIII secolo.
Nella parte alta dell’abitato, la «Civita», sorgeva la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli e, più in là, sulla sinistra, la chiesa dell’Annunziata, di fronte alla quale fu edificata, nel XIX secolo, la casa palazziata dei Tranchitella, seguita a breve dal palazzo dei Gianpietro e dei Piccininni, entrambi del XVIII secolo.
La parte bassa dell’abitato, detta, appunto, «Contrada Bassa», comprendeva, fuori dalla Terra, il monastero di Santa Maria dell’Aspro.
Uno di fronte all’altro e in posizione discosta dall’abitato, secondo un modus insediativo tipico degli ordini religiosi, sorgevano i due monasteri che, per così dire, “presidiavano” l’abitato di Marsicovetere. Sembrerebbe, inoltre, che sulle pendici del monte San Nicola si ergessero i monasteri di Sant’Elia e quello di San Giovanni, eretti intorno al IX secolo e dei quali restano solo testimonianze scritte e, per san Giovanni, anche toponomastiche.
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