giovedì 10 gennaio 2019

L'antica Lucania. 16. Atleti in Magna Grecia

Dal VI secolo in poi, gli atleti della costa ionica (Policoro, Metaponto, Taranto) si distinsero per la loro partecipazione ed i risultati nei giochi panellenici.
Infatti, tra il 576 e il 428 a.C., sono noti atleti magnogreci come Cleombroto, Alessidamo, Dorieo, Icco, Milone, aiutati dalle poleis, che dalle loro vittorie traevano lustro e, partecipando in delegazione ad Olimpia, potevano discutere di politica. 
Cleombroto di Sibari, il cui nome è ricordato su una lamina di bronzo, dedicò, come olimpionico, una statua di se stesso ad Atena (Senofane, fr. 2 W).
Alessidamo vinse nella lotta ai Giochi Pitici e gli fu dedicata un'ode, per la vittoria, da Bacchilide (Epinici, XI).
Dorieo era il figlio più giovane e di maggior successo dell'atleta di Rodi Diagora. Attivo sia nella boxe che nel pancrazion e pluripremiato vincitore, ai giochi olimpici vinse il pancrazio negli anni 432, 428 e 424 a.C. Più volte fu vincitore ai giochi Pitici e fino a otto volte agli Istmici e sette volte ai giochi Nemei. Dopo la sua carriera da sportivo Dorieo divenne un politico influente: appartenne, infatti, al partito anti-ateniese a Rodi e guidò la rivoluzione di Rodi contro l'egemonia ateniese. Le tre città-stato indipendenti dell'isola di Rodi furono unite nel 408/407 a.C., probabilmente anche sotto l'influenza di Dorieo, che, durante la guerra del Peloponneso, combatté al fianco degli Spartani, con le navi che finanziava personalmente. Nel 395 a.C., quando Rodi cambiò posizione, fu fatto prigioniero dagli Spartani e fu giustiziato.
Icco di Taranto vinse durante gli LXXXIV Giochi Olimpici (444 a.C.). È considerato il padre della dietologia atletica, poiché si preparò fisicamente prima di competere secondo concetti pitagorici etico-religiosi. astenendosi dai rapporti sessuali e con una dieta frugale appositamente preparata, che poi iniziò ad insegnare (L. Stroppiana, L’Arte ginnica di Icco da Taranto nel contesto socio-culturale della Magna Grecia, in "Medicina nei Secoli arte e Scienza", 1 (1989), pp. 3-12).
Milone di Kroton ebbe un numero impressionante di vittorie: sei ai giochi olimpici, una delle quali nella categoria juniores, sette ai giochi Pitici, incluse anche una junior, dieci ai giochi Istmici e nove ai giochi Nemei. Per un periodo di trent'anni fu il grande favorito, prima tra i ragazzi, poi tra gli uomini. A quarant'anni, perse, infine, contro il suo giovane cittadino Timateo; a quel punto, si ritirò dallo sport e divenne un politico: nel 511/510 a.C., Milone fu nominato generale e sconfisse la vicina città di Sibari.

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