giovedì 17 maggio 2018

Storici Lucani. 11. Francesco Paolo Volpe


Francesco Paolo Volpe nacque a Matera il 24 novembre 1779 e si addottorò in utroque jure ed in teologia.
Nel 1799 partecipò alla breve vita della Municipalità materana, in cui suo fratello Giovanni entrò tra i membri.
Canonico e vicario generale della Cattedrale, si dedicò, poi, essenzialmente alle ricerche storiche fino alla morte, il 10 settembre 1858.
Tra le sue opere, spiccano le Memorie Storiche profane e religiose su la Città di Matera, opera notevole soprattutto nella seconda parte, con le biografie dei materani illustri e, soprattutto, la breve storia di ognuno dei 15 conventi cittadini, attenta dall'Archivio della Cattedrale.
Nel 1831, Volpe pubblica Vita di S. Giovanni da Matera. Storia ed atti della invenzione, e traslazione del suo corpo dalla chiesa di Pulsano in Matera, in Potenza, presso Antonio Santanello, 1831. In quest'opera Volpe, parlando della traslazione del corpo del santo in città, si sofferma sulla biografia di Giovanni.
Dopo un decennio di lavoro escono, poi, alcune opere ancora di tipo ecclesiastico-erudito. Si inizia con la Descrizione ragionata di alcune chiese de' tempi rimoti esistenti nel suolo campestre di Matera, Napoli, dalla stamperia della Sirena, 1842. Nell'operetta l'autore descrive l'origine degli affreschi delle chiese rupestri di Matera e ne spiega la dedica alla Madonna.
Un anno dopo, esce il Cenno circa l'origine, festività e coronazione avvenuta ne' 2 luglio 1843 della immagine sotto il titolo di S. Maria Della Bruna venerata in Matera, Napoli, Stamperia della Sirena, 1843 e, ancora, una Esposizione di talune iscrizioni esistenti in Matera e delle vicende degli ebrei nel nostro reame, Napoli, Stamperia all'insegna della sirena, 1844.
Una sorta di "riassunto" delle Memorie del 1818 è il Cenno storico della chiesa metropolitana di Matera, Napoli, dalla tip. di G. Ranucci, 1847.
Infine, un Saggio intorno agli Schiavoni stabiliti in Matera nel secolo XV. ed a taluni monumenti inediti non che ad un breve cenno su poche monete quivi novellamente rinvenute, Napoli, tip. di Filippo Serafini, 1852 e, in polemica con Acerenza, i Ricordi sulla pretesa fondazione del Seminario Acheruntino nel 1852, Bari, tip. fratelli G. e D. Cannone, 1852.

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